(Fortezza
Medicea, Portone di ingresso)
Notevole testimonianza
dell'architettura militare cinquecentesca, si eleva alla sommità della spianata del
Prato, a 305 m di quota. Massiccia costruzione poligonale, perfettamente inserita nella
cintura delle mura, l'attuale fortificazione fu realizzata - su direzione di Antonio da
Sangallo (il Giovane) e Nanni Unghero - tra il 1538 e il 1560. Eretta sopra l'area
dell'antica cittadella medioevale, rasa al suolo per eliminare ogni impedimento al tiro
delle bocche da fuoco, inglobò buona parte del forte a forma trapezoidale progettato da
Giuliano e Antonio (il Vecchio) da Sangallo nei primi anni del Cinquecento: della
precedente costruzione sono visibili due baluardi del fianco E. (quelli del ponte di
soccorso e della chiesa, riconoscibili per la forma a saliente ottuso) e alcuni tratti di
cortina. Di nuova impostazione i bastioni del fianco occidentale (del Belvedere,
della Spina, della Diacciaia), nonchè gli ambienti interni, costituiti da un intricato
reticolo di stanze, gallerie, pozzi e prese d'aria, dislocati a diversi livelli e in gran
parte non praticabili.

Originariamente dotata di tre porte e
circondata da un ampio fossato, la Fortezza rimase in efficienza fino al tardo Settecento.
Nell'anno 1800 venne parzialmente smantellata dai militari francesi; sul fianco O è
ancora visibile la lesione causata da un potente ordigno esplosivo. Il restauro, avviato a
cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, figura tra gli attuali programmi municipali.
Amplia e panoramica la veduta che si
abbraccia dagli spalti, dominanti sulla città, la piana aretina, la valle dell'Arno, il
massiccio del Pratomagno, l'alpe di Catenaia, le vette di Poti e Lignano. |