(Giorgio Vasari, Palazzo delle logge, 1573, Piazza Grande).
Domina il lato più elevato di
piazza Grande, innestando una grandiosa cornice
rinascimentale nel cuore della città medioevale. Progettato da Giorgio Vasari nel 1573,
l'edificio modificò drasticamente l'assetto urbanistico della piazza, già alterato dalla
rovina del palazzo del Comune e del palazzo del Popolo: la sua realizzazione richiese
infatti il ridimensionamento dell'antica platea communis e l'occupazione di un intero lato
con una cortina ininterrotta. L'operazione raggiunse comunque un risultato di grande
equilibrio, grazie alla semplicità delle linee architettoniche e alla luminosità del
lungo porticato sotto il quale si aprono gli ingressi delle antiche botteghe con le
caratteristiche spallette. Al centro del loggiato, una breve scalinata mette in
comunicazione con la soprastante piazza del Praticino; all'estremità O si apre l'ingresso
all' aula della Corte di Assise, ricavata a metà dell'Ottocento dal salone di un teatro
cinquecentesco.

(Franco Fedeli,
"San Donato", affresco, 1985, Logge Vasari, nicchia lato via dei Pileati)
È considerata l'
architettura più bella e riuscita dell' artista aretino che progettò l' edificio nel
1572 su richiesta del Comune della Città ; la costruzione venne terminata nel 1595 sotto
la direzione di Alfonso Parigi ( Vasari morì nel 1574 ).
Il palazzo, di forma massiccia e sobria, ha
superfici intonacate e luminose in cui risaltano i profili degli elementi architettonici
in pietra arenaria locale, dei pilastri, delle cornici marcapiano, degli archi, delle
finestre con timpano ad arco ribassato.
Da sotto il portico si ammira la successione delle
volte a crocera e degli ingressi dei negozi con le tipiche spallette per l' esposizione
dei prodotti.
Da notare la curiosa lapide (copia dell' originale)
posta su un pilastro nel 1687 in cui si legge il divieto alla plebe di frequentare il
porticato. |